Oggi non più esistente, l’antico giardino di Ca’ Cornaro risulta però ben documentato in prestigiose e autorevoli fonti.
Principale tra queste è nientemeno che la “Teoria dell’Architettura Universale” dell’architetto Vincenzo Scamozzi. Egli fu infatti il progettista del giardino, su commissione della famiglia Corner del ramo di San Polo, proprietaria della casa, e lavorò secondo secondo una logica, che oggi potrebbe essere definita “di autosostenibilità”.
Suo obiettivo era infatti che il giardino non richiedesse manutenzione eccessiva, ad esempio; che fosse fruibile per un dato numero di persone, e così via.
Scamozzi progettò un giardino in cui esistevano logge con nicchie, giochi d’acqua, parterre fioriti, boschetti di agrumi e altri elementi tipici del giardino cosiddetto “all’italiana”.
Al giardino antico erano collegate le due cedrare, anch’esse progettate per mano dell’architetto Vincenzo Scamozzi, che si trovano oggi in discreto stato di conservazione.
Tra le due doveva esserci anche un corridoio coperto, con funzione di Orangerie e serra per i mesi più freddi.
In merito a questo argomento sono in corso nuove indagini d’archivio.